Italian – ICL Statement on the Martyrdom of Comrade Basavaraj and the Immortal Heroes
La Lega Comunista Internazionale rende il più profondo e rispettoso omaggio al Compagno Nambala Keshava Rao, nome di battaglia Compagno Basavaraj, Segretario Generale del Partito Comunista dell’India (Maoista),

Gloriosi saluti rossi al Segretario Generale del Partito Comunista dell’India (Maoista) ed agli Eroi Immortali!
Al Partito Comunista dell’India (Maoista),
Al Movimento Comunista Internazionale,
Al proletariato internazionale,
Ai popoli di tutto il mondo,
La Lega Comunista Internazionale rende il più profondo e rispettoso omaggio al Compagno Nambala Keshava Rao, nome di battaglia Compagno Basavaraj, Segretario Generale del Partito Comunista dell’India (Maoista), che ha dedicato l’intera vita al servizio della Rivoluzione, mettendola completamente al servizio del Partito Comunista e della Guerra Popolare. È caduto nel suo posto di combattimento, in prima linea nelle file del PCI (Maoista), lottando contro il brutale accerchiamento delle forze rivoluzionarie in India, parte della controrivoluzionaria e genocida Operazione Kagaar. Il Compagno Basavaraj è caduto in combattimento insieme ad altri 27 compagni, ai quali rivolgiamo questo sentito e fraterno tributo.
Rivolgiamo un saluto combattivo, rosso e comunista al glorioso Partito Comunista dell’India (Maoista), al tutto il suo Comitato Centrale, ai suoi militanti, combattenti e all’eroico Esercito Guerrigliero di Liberazione Popolare (PLGA), ai suoi Comitati Popolari Rivoluzionari in India e e a tutte le masse che lottano valorosamente insieme al Partito per la conquista del Potere e della Nuova Rivoluzione Democratica, al servizio della lotta per il Comunismo. La morte del Compagno Basavaraj è senza dubbio una grave perdita per il Partito, il Proletariato, il popolo e il Movimento Comunista Internazionale; ma è certamente un fatto che il Partito Comunista dell’India (Maoista) ha mostrato ancora una volta come può recuperare da queste gravi perdite e perseverare sulla strada della Guerra Popolare.
Il Compagno Basavaraj è un leader storico di questo grande partito che, per più di 40 anni ha servito la Rivoluzione e la Nuova Democrazia in India. Si è unito ai ranghi della rivoluzione nel Partito Comunista dell’India (Marxista-Leninista) all’inizio degli anni ‘80 ed è stato eletto nel Comitato Centrale nel 1987. Il Compagno ha avuto un ruolo preminente nel Congresso Unitario del Partito Comunista dell’India (Maoista) nel 2004, contribuendo alla costruzione ed alla difesa dell’unità dei comunisti in India per condurre la Guerra Popolare; ha avuto un ruolo preminente nella decisione di costruire basi di guerriglia e organi democratici del potere popolare; era a capo della Commissione Militare del Partito sin dal 2001, nella quale si distinse come grande stratega che sapeva con fierezza come suscitare un odio profondo nei tiranni e nei nemici del popolo. Il Compagno Basavaraj ha assunto saldamente il ruolo di Segretario Generale del Partito nel 2018, assumendo la guida del Partito in momenti difficili e sapendo come condurlo con l’obbiettivo di sconfiggere I piani oscuri del nemico, ossi quelli di spazzare via il Partito Comunista e la Guerra Popolare. Il compagno Basavaraj, combattendo fino all’ultimo respiro, irrora con il suo prezioso sangue il raccolto della Nuova Rivoluzione Democratica in India. Si unisce così ai più di 20 membri del Comitato Centrale del CPI (Maoista) che, fin dalla fondazione del Partito Unificato nel 2004, hanno sacrificato la loro vita per la Guerra Popolare in India e che, insieme a tutti gli eroi immortali del Proletariato Internazionale, tracciano il cammino verso il Comunismo luminoso.
I media della stampa reazionaria si compiacciono per la crudeltà della morte del compagno Basavaraj e per il colpo inferto alla rivoluzione; lo Stato indiano, in preda alla disperazione, si affretta a dichiarare la “vittoria” e a proclamare che il Partito Maoista è sconfitto e accerchiato, come ha già fatto innumerevoli volte, dovendo poi ogni volta ingoiare le proprie parole. In realtà mostrano solo la loro debolezza di fronte all’incrollabile forza del CPI (Maoista) e, incapaci di sconfiggere il Partito e la invincibile Guerra Popolare, possono solo ricorrere a massacri, “finti scontri”, genocidi e totale disprezzo per i cosiddetti “diritti umani”, che ipocritamente dichiarano di rispettare. Tuttavia, la storia mondiale e la storia del coraggioso popolo indiano ci insegnano che tutta la loro violenza reazionaria non può spegnere la rivoluzione, che ogni goccia di sangue genera nuovi figli della rivoluzione, i quali assumono coraggiosamente il ruolo cui sono chiamati, raccolgono i fucili dai compagni e combattenti caduti, onorano le tradizioni rivoluzionarie del grande popolo indiano e nutrono il Partito Comunista d’India (Maoista) con nuovi quadri e dirigenti per proseguire sul cammino della Guerra Popolare.
L’accerchiamento lanciato ad aprile sulle montagne di Kerregutta, con decine di migliaia di soldati, non fa che mostrare la disperazione del regime reazionario di Modi. I combattenti dell’Esercito Guerrigliero di Liberazione Popolare (PLGA), con risorse e armamenti limitati, hanno opposto una resistenza epica. I reazionari si illudevano di poter strangolare il movimento rivoluzionario in India con questa brutale campagna di accerchiamento in Chhattisgarh, schierando migliaia di soldati, armamenti pesanti e droni. Ma questa regione è il cuore pulsante della rivoluzione, la terra madre del popolo Adivasi, oppresso da secoli, espulso dalle proprie terre e privato della propria identità. Le foreste sono state incendiate, i villaggi rasi al suolo e decine di migliaia di persone costrette a emigrare per favorire le compagnie minerarie imperialiste. Eppure il PLGA, guidato dal Partito Comunista dell’India (Maoista), ha resistito a questo saccheggio, costretto il nemico in ginocchio con azioni militari, con la mobilitazione delle masse e la costruzione di basi di nuovo potere: ha difeso il popolo. Conducendo la Guerra Popolare da decenni, profondamente radicato tra i contadini poveri e il popolo Adivasi, il CPI (Maoista) ha innalzato la bandiera della Guerra Popolare e del Marxismo-Leninismo-Maoismo come una torcia ardente sull’India e sul mondo intero, diventando un incubo e il principale pericolo per lo Stato burocratico-terriero dell’India, per i monopoli imperialisti e per tutti i piani neri dell’imperialismo e della reazione nella regione e nel mondo. Tremate di paura, imperialisti e reazionari: non siete stati — e non sarete — in grado di sconfiggere la Guerra Popolare invincibile e l’onnipotente Marxismo-Leninismo-Maoismo!
Compagni,
stiamo vivendo un momento di svolta nella Storia, un balzo nella crisi di decomposizione dell’imperialismo; l’insostenibile sfruttamento e oppressione genera sollevamenti spontanei delle masse in tutto il pianeta; la crisi economica, politica, militare e ideologica della borghesia raggiunge vette storiche, e nel suo grembo tempestoso si generano e si forgiano le forze del proletariato e dei popoli oppressi.
— Queste nuove forze si presentano con rinnovata forza per congiungersi a coloro che hanno tenuto alta la bandiera della rivoluzione, pagando con un generoso e doloroso tributo di sangue, resistendo alla sanguinosa Offensiva Generale Controrivoluzionaria dell’imperialismo, del revisionismo e della reazione, che da oltre tre decenni si abbatte sulle Guerre Popolari guidate dal Marxismo-Leninismo-Maoismo e sui Movimenti di Liberazione Nazionale. Questa resistenza si è manifestata, oltre che nelle durature Guerre Popolari eroiche, senza alcun dubbio anche nella Battaglia del 7 Ottobre attraverso la lotta armata per la Liberazione Nazionale Palestinese — un segnale di svolta nella lotta anti-imperialista e un faro per nuove battaglie rivoluzionarie in cui i comunisti sono chiamati a prendere l’iniziativa.
Tutte le contraddizioni dell’imperialismo si acutizzano, e quelle accumulate in decenni di “Pax Americana” si rivelano in piena luce. Negli ultimi anni, l’imperialismo yankee, in competizione con le altre potenze imperialiste — la Russia (superpotenza atomica) e la Cina (social-imperialista) — cerca di spostare l’asse prioritario dei propri piani verso l’Indo-Pacifico, nel tentativo disperato di conservare il proprio status di potenza egemone, oggi in caduta libera; ma si ritrova impantanato in Medio Oriente, terrorizzato dalla legna secca e dal sole rovente nel proprio cortile di casa — l’America Latina — e scosso nel proprio ventre, tremante davanti alle Guerre Popolari nelle Filippine e in India, nell’Indo-Pacifico: guerre che sono state dichiarate morte migliaia di volte, ma che restano salde come due barriere invalicabili. Sappiamo bene che più la bestia è ferita, più è intrappolata nelle sue contraddizioni, più essa attacca con ferocia e sete di sangue. L’India — un paese con più di un miliardo di abitanti — dove il Partito Comunista, basato sull’ideologia della classe, il Marxismo-Leninismo-Maoismo, dirige una eroica Guerra Popolare e gode di grande prestigio nazionale e internazionale, rappresenta una minaccia enorme per i piani neri di saccheggio e sfruttamento dell’imperialismo, soprattutto dell’imperialismo yankee, che con ogni mezzo cerca disperatamente di distruggere la lotta naxalita per colpire il Maoismo. È per questo che oggi viene portata avanti una vile campagna di terrore contro il popolo indiano tramite il suo cane da caccia: il regime fascista brahmanico-induista di Modi. In questo contesto, il Partito Comunista dell’India (Maoista) rappresenta una colonna di ferro che fronteggia direttamente le forze nemiche proprio nella regione in cui l’imperialismo yankee intende concentrare la propria attenzione, costituendo così la più grande minaccia ai suoi piani.
Per questo hanno schierato migliaia di soldati per combattere poche decine di eroici combattenti; è in questo quadro più ampio che si inserisce la sanguinosa operazione “Kagaar” (“Fine”, in inglese), in corso dal 2017 nella “prigione dei popoli e delle nazioni” che è il vecchio Stato indiano. Di fronte al fallimento dell’“Operazione Green Hunt”, essa mira ad amplificare il genocidio con l’obiettivo di sgomberare le terre, permettere lo sfruttamento più brutale del popolo indiano, mantenerlo incatenato al potere feudale, al capitalismo burocratico, e consegnare la nazione, in modo servile, alla contesa inter-imperialista per il saccheggio del mondo.
Il nemico credeva che questo bastasse a circondare il CPI (Maoista). Si sbaglia mille e una volta, perché sono proprio gli imperialisti e i reazionari a essere realmente accerchiati dalle masse popolari e dal proletariato internazionale, e noi giuriamo di vendicare il loro sangue con più Guerra Popolare. Oggi il compagno Basavaraj è un nuovo esempio di quella gloriosa schiera di dirigenti straordinari del proletariato internazionale che hanno dato la vita in difesa del Marxismo-Leninismo-Maoismo e della Guerra Popolare. Se il nemico pensa di averlo annientato, si illude. Il suo nome vive ora nel cuore di ogni rivoluzionario, nel fucile di ogni combattente guerrigliero, nella furia di ogni contadino.
Donando generosamente la sua vita, il compagno Basavaraj ha lanciato un potente appello alle armi a tutti i comunisti e agli anti-imperialisti. Osare lottare! Osare vincere! La reazione in India e l’imperialismo festeggiano l’assassinio del compagno Basavaraj e cercano ora di trarne il massimo profitto, invocando la capitolazione e la liquidazione, proclamando che “combattere è morire, non combattere è sopravvivere”, nel tentativo di intimidire il popolo per lasciarli liberi di perpetrare i propri crimini. Ma ciò non accadrà mai, perché va contro la logica del popolo e contro la storia stessa. La morte in combattimento dei compagni che si sono resi immortali ci riempie del più profondo odio di classe contro quei traditori, capitolazionisti, liquidazionisti e opportunisti che — sia attraverso il più vile pentitismo, sia con i discorsi più ignobili e putridi — cercano di deviare il popolo dal proprio cammino: la Guerra Popolare Prolungata, sotto la guida del Marxismo-Leninismo-Maoismo.
Ricordiamo e impariamo dalle parole del compagno Basavaraj:
Non è possibile sconfiggere l’offensiva nemica, articolata e su scala nazionale, senza opporre una lotta determinata, con la fiducia assoluta nell’ideologia e nella politica rivoluzionaria del proletariato. La nostra linea politico-militare e la Guerra Popolare Prolungata sono l’unica via per la liberazione del popolo e per la vittoria della Rivoluzione di Nuova Democrazia. (…) È una verità storica che la vittoria appartiene a chi lotta con coraggio e valore. (…) Anche nella nostra Guerra Popolare è stato più volte dimostrato che è assolutamente necessario combattere con coraggio, ardore e spirito di sacrificio per difendere il nostro Partito, l’Esercito Guerrigliero di Liberazione Popolare (PLGA) e gli organi di potere politico del popolo dagli attacchi nemici, per ottenere nuove vittorie, avanzare a grandi balzi e infliggere maggiori perdite al nemico. La nostra offensiva contro il nemico deve essere sempre colma di odio di classe, di assenza di paura e di determinazione. Dobbiamo comprendere che non è possibile raggiungere il nostro obiettivo politico e difendere gli interessi del popolo senza sacrifici, e dobbiamo stare in prima linea per respingere con coraggio le forze nemiche.
Basarci sullo sviluppo del PLGA!
Superare le carenze!
Affrontare le sfide!
— Compagno Basavaraj, 2014
Le nostre bandiere rosse si inchinano per rendere il massimo omaggio al compagno Basavaraj e il nostro sangue ribolle di sete di vendetta. Riaffermiamo il nostro impegno a lottare fino all’ultimo respiro, seguendo il cammino tracciato dagli eroi della nostra classe, guidati dagli ideali proletari nello spirito del Marxismo-Leninismo-Maoismo: la lotta armata per la vittoria delle rivoluzioni di Nuova Democrazia e Socialista.
Appello speciale e urgente
La Lega Comunista Internazionale lancia un appello a tutti i Partiti e le Organizzazioni marxisti-leninisti-maoisti, a tutte le organizzazioni democratiche e anti-imperialiste, affinché si realizzi una campagna urgente e straordinaria in memoria del compagno Basavaraj, in difesa del Partito Comunista dell’India (Maoista) e della Guerra Popolare in India, e contro la guerra al popolo che si preannuncia con l’operazione Kagaar.
Questa campagna deve iniziare al più presto ed estendersi fino alla Settimana dei Martiri della Rivoluzione in India, dal 28 luglio al 3 agosto.
Dobbiamo sviluppare la massima spinta e audacia, portare avanti azioni forti, aumentare il numero e la qualità delle azioni di sostegno al Partito e alla Guerra Popolare.
Dobbiamo realizzare ogni tipo di azione per denunciare la guerra contro il popolo, elevare la coscienza delle masse rivoluzionarie e progressiste contro l’operazione Kagaar, contro il genocidio, contro i “falsi scontri a fuoco”, le esecuzioni extragiudiziali, la violazione brutale dei diritti dei contadini, delle comunità Adivasi e delle altre minoranze nazionali, e in difesa dei prigionieri politici.
Dobbiamo organizzare momenti di omaggio al compagno Basavaraj tra militanti, attivisti e masse popolari, e studiare la sua vita, il suo lavoro politico e teorico. La LCI preparerà nelle prossime settimane un materiale dedicato alla vita del compagno Basavaraj, destinato allo studio e alla formazione del Movimento Comunista Internazionale.
La Lega Comunista Internazionale chiama l’intero MCI a raddoppiare gli sforzi nel coordinamento di azioni, campagne, attività, incontri, ecc., in una grande campagna in memoria del compagno Basavaraj, a sostegno della Guerra Popolare in India, del Partito Comunista dell’India (Maoista) e contro la guerra al popolo.
MORTE ALLO STATO REAZIONARIO INDIANO E ALLE SUE FORZE ARMATE E PARAMILITARI GENOCIDARIE!
SOLO CHI NON TEME DI ESSERE FATTO A PEZZI PUÒ DISARCIONARE L’IMPERATORE!
ONORE E GLORIA ETERNA AL COMPAGNO BASAVARAJ! IL COMPAGNO BASAVARAJ È IMMORTALE!
LUNGA VITA AL PARTITO COMUNISTA DELL’INDIA (MAOISTA)! LA GUERRA POPOLARE IN INDIA TRIONFERÀ INEVITABILMENTE!
Lega Comunista Internazionale
Maggio 2025